Prestiti a persone protestate: come richiedere un prestito se si è segnalati al Crif

Prestiti

Ricorrere ad un prestito personale per disporre di un po’ di liquidità aggiuntiva, talvolta indispensabile per poter far quadrare il bilancio familiare piuttosto che procedere all’acquisto di beni o servizi non differibili ulteriormente, è diventata una prassi comune per moltissimi italiani. Non è casuale, in tal senso, che il numero di soggetti che contraggono un prestito sono letteralmente aumentati negli ultimi dieci anni.

Un trend che pare consolidarsi col passare del tempo, grazie anche al radicale mutamento avvenuto negli ultimi due lustri nel mondo del credito al consumo. Basti pensare, ad esempio, alla possibilità – in alcuni casi – di poter sottoscrivere un finanziamento anche se non dispone di un reddito certo e continuativo. Ma la vera rivoluzione è avvenuta con l’introduzione dei prestiti a protestati e soggetti segnalati in CRIF.

Come richiedere un prestito personale nonostante le segnalazioni negative

Se fino a pochi anni fa, infatti, un soggetto segnalato non poteva accedere ad alcuna tipologia di finanziamento, oggi lo scenario è mutato. Ed anche queste persone possono provare ad ottenere credito. Purtroppo fare richiesta di un prestito personale per cattivi pagatori non è una procedura semplice, ma con le dovute dritte riuscirai a farlo nel modo giusto.

Innanzitutto, è impossibile ipotizzare la sottoscrizione di un prestito senza che sia assistito da adeguate garanzie. La via più breve, in tal senso, è rappresentata dalla Cessione del Quinto dello stipendio, dove, di fatto, è il datore di lavoro a fungere da “garante”, pur non esistendo, tecnicamente parlando, una vera e propria garanzia: la rata, a differenza di quanto avviene per un “classico” prestito personale, viene trattenuta direttamente nella busta paga mensile.

Per accedere alla Cessione del Quinto dello Stipendio, però, l’azienda datrice di lavoro deve rispondere ad alcune predeterminate caratteristiche; inoltre, il richiedente deve aver maturato un TFR di un determinato importo ed essere assunto a tempo indeterminato. Non tutti i lavoratori dipendenti, di conseguenza, possono accedere a questo moderno e particolare finanziamento.

In questi casi, di conseguenza, è indispensabile inoltrare richiesta di un prestito personale corredata da qualche garanzia. La metodologia più frequente è quella che prevede la presenza di un soggetto terzo in qualità di garante. Questo soggetto deve essere privo di alcuna segnalazione e considerato solvibile, ossia che percepisca un reddito certo ed adeguato all’importo e alle rate che il richiedente deve sostenere, oltre a non essere particolarmente indebitato.

Prestito per cattivi pagatori: come fare se non si dispone di un garante?

Questa figura, d’altro canto, subentra nel pagamento del prestito qualora il contraente, per qualsivoglia causa, non riesce a far fronte ai propri impegni: è indispensabile, di conseguenza, che risulti teoricamente in grado di pagare il prestito nel momento in cui il finanziamento viene erogato.

Un’altra tipologia di prestito che, non di rado, viene concesso a chi, suo malgrado, risulta un cattivo pagatore, è quello cambializzato. Dopo un periodo nel quale sembravano cadute in disuso, le cambiali, complice anche il contesto economico-sociale in peggioramento, sono tornate ad essere utilizzate con una certa frequenza. Ed il motivo è presto detto: essendo un titolo esecutivo, consentono al creditore, nel malaugurato caso che il debitore non assolva ai propri impegni, di potersi rivalere direttamente sul soggetto che ha sottoscritto la cambiale.

Se le tipologie di prestito per cattivi pagatori fin qui esplicitate si possono richiedere sia online che in uno sportello bancario, il prestito tra privati, invece, è una particolare modalità di accesso al credito al consumo reperibile solo tramite la grande rete telematica. Tramite alcuni siti web regolarizzati, accessibili mediante le cosiddette piattaforme di social lending, i prestiti tra privati sono uno il canale prediletto dai cattivi pagatori e da quei soggetti che non percepiscono reddito.